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mercoledì 8 ottobre 2014

Le sfumature e le sfiammate tristi



Il 12 Febbraio 2015 esce nelle sale cinematografiche Cinquanta sfumature di grigio, dall'omonimo libro che ha venduto più delle parole utilizzate nello stesso, e che è presente in tutte le più misere librerie casalinghe.
Sotto sotto la vita, è vero, è sola una questione sfumata di cazzo e di figa, e gli attori di questa vita sognano di essere un po' porci e un po' troie...  ma in effetti gli riesce con tonalità grigie. E tristi.

lunedì 12 maggio 2014

Francamente... ammalati di apparenza: metafisica della razionalità e allucinazione collettiva

Il  fenomeno Conchita  fa impazzire il web, diventa la bandiera della comunità gay; lo show andato in onda su RaiDue ha raccolto un milione e ottocentomila spettatori, i commentatori italiani Linus e Nicola Savino hanno sottolineato subito come la vittoria della Wurst "sia un bellissimo segnale di apertura e libertà". 
Così scrive La Repubblica, che di morale ne dispensa a quintali.
Conchita, che ha pianto calde lacrime ogni volta che un paese collegato votava per lei, spingendola in vetta alla classifica, ha presenza scenica, e ha cantato una canzone degna di un film di James Bond. Ha voluto fare della sua partecipazione un messaggio di libertà, ha raccontato che da adolescente era stato vittima di discriminazione. Non è trans, è un uomo che si traveste e quella barba, ha spiegato, è un invito a non giudicare gli altri dall'apparenza e la prova che si può essere se stessi.  La Russia esce sconfitta, col risultato che la coppia di giovanissime cantanti russe in gara è stata fischiata più volte. Conchita Wurst ha trionfato, e ormai il suo grido "We are unstoppable!" sta facendo il giro del mondo su Twitter.
Eh Già! Perchè  Milonov, vice-premier russo, ha definito lo show non soltanto "sodomita", ma anche segno di "decadenza spirituale e promozione dell'omosessualità", viste le esibizioni di Conchita, "un pervertito" a cui non dovrebbe essere permesso di esibirsi sullo stesso palco dei russi. 
Applaude il presidente austriaco Heinz Fischer. "La vittoria di Conchita Wurst all'Eurovision è anche una vittoria in Europa della tolleranza e del rispetto", commenta il ministro della Cultura Josef Ostermayer.

TOLLERANZA E RISPETTO??!!


Ormai è chiaro: mentre si affama la bestia, tentiamo di diventare i campioni di tolleranza delle apparenze. Mentre impazza la povertà e la disperazione, l'Europa lancia segnali sul diritto di esistenza immaginifica alla diversità. Mentre tutto viene appiattito all'impersonalità del numero, si esaltano immagini di personalità... allontanate. 

Ormai chi governa il senso comune di questo continente è ammalato e diffonde la malattia del delirio: una èlite di puttanieri, pedofili, frequentatori di trans, anaffetivi, imperturbabili calcolatori e affaristi, senza scrupolo ed etica alcuna, dissipatori di ogni identità reale e dispensatori di identificazioni, indifferenti ad ogni vita e sensibili solo al consumo immaginifico dell'esistenze, diffondono il morbo del delirio... collettivo: puoi essere ciò che vuoi, basta solo che tu lo sia... apparentemente. 

Viviamo tempi di metafisica della razionalità e di allucinazione collettiva, di sistematizzazione del reale nell'indifferenziato del devoluto e dell'esaltazione dell'appariscente, di atomizzazione del senso e solipsismo desolante della comunicazione...




martedì 10 dicembre 2013

Marketing politico: vendita e consumo della partecipazione


E così si è consumata, domenica scorsa 8 Dicembre 2013 giorno dell'Immacolata Concezione, l'ennesima  partecipazione popolare in occasione delle cosiddette primarie per l'elezione del segretario del partito denominato democratico. Vittorioso, quale espressione di sintesi della volontà finale che, questa volta, è riuscita a coniugare tradizione e nuovismo, è stato Matteo Renzi, già sindaco di Firenze ed precedentemente Presidente di Provincia della stessa. 38 anni.
I rivali al ruolo e alla funzione, (che  ha nel frattempo consumato ed esaurito politicamente in pochissimi anni robusti uomini politici come, si ricordino le segreterie, Veltroni e Franceschini,  Bersani) erano un tale di nome Cuperlo, espressione della tradizione politica e partitica di formazione del PD o se preferite un quadro di partito, e un coetaneo del vincitore, appena eletto in parlamento dopo essere stato consigliere regionale di opposizione nella Regione Lombardia, tale Giuseppe detto Pippo Civati, il quale fattosi crescere nel frattempo un pelino di barba intendeva impersonare l'anima più verace e movimentista corrispondente alla natura di sinistra che, secondo taluni, dovrebbe essere costitutiva del PD.
In verità i contendenti erano quattro, dato che un nome come Gianni Pittella (deputato europeo e vice-presidente del Parlamento Europeo) ha partecipato molto al margine della contesa, in vista di future e meglio calibrate consumazioni politiche.

martedì 21 maggio 2013

La Grande Bellezza, di Paolo Sorrentino

Alessandro il Grande, particolare del mosaico Alexander (circa  100 aC),  Pompei, Italia

Si insiste ancora, ma scevri questa volta dalla violenza procurata, sull'ambivalenza dell'esistenza. 

L'estetica, ovvero l'espressione combinata del silenzio ossequiante, travalica l'oggettività della morte e del sacrificio che ogni film di Sorrentino ha come epilogo categoricamente sempre circoscritto. 

Qui è la scoperta della continuità e dell'eternità, come ne Il Divo, che Sorrentino ancora indaga. Questa volta non del Potere, ma dell'inafferrabilità ed ineffabilità della Bellezza. 

Le esistenze autentiche tacciono, e quando non lo sono appaiono solo inconsapevole rumore, distrazione, diversione, inedia, disagio.  Nella più prossima delle posizioni, impersonalità egoica delle apparenze gesticolanti: malinconia, nostalgia riparatoria, ricongiunzione originaria con le fonti del sentimento. Memoria.

Ma la verità è che la Bellezza tace, non dice della sua proprietà, sfugge alla canonizzazione. Essa unicamente opera, agisce. Conviene, dissipando ogni specificità di senso, ogni articolazione (pre)stabilita della direzione.

La Bellezza è già Bene, è già Buona. 
La Bellezza è già confacente, adeguata alla misura, comoda, opportuna, propizia. 
Agio.

Grazie.